Chiesa di Sant'Angelo (già Santo Stefano)

Comune: Serramanna

Tipologia: Stile Tardo Gotico

Cronologia: Sec. XVI

Storia e Descrizione:

La Chiesa filiale di Sant'Angelo, precedentemente intitolata a Santo Stefano, risale al secolo XVI: nel 1572 è segnalata tra le chiese dipendenti dalla parrocchia di San Leonardo. Le forme architettoniche della facciata, come il portale gotico con lunetta ad arco a sesto acuto, la fascia terminale piatta e la merlatura ornamentale, richiamano numerosi edifici di stile tardogotico riconducibili a modelli spagnoli dei secc. XV-XVI.

Nel 1630 fu proposta ai Domenicani come sede del nascente Convento, ma al suo posto i frati scelsero San Sebastiano. Nel rifacimento della pavimentazione sono inoltre venuti alla luce numerosi reperti archeologici comprendenti frammenti di ceramica e manufatti databili a partire dal XIII secolo.

Successivamente alla demolizione dell'Oratorio delle Anime del Purgatorio, situato nelle vicinanze della Chiesa di San Leonardo, avvenuta nel 1925, fu costruito, al fine di dare una nuova sede all'omonima Confraternita, un nuovo oratorio accanto alla Chiesa di Sant'Angelo. I componenti di tale gruppo religioso venivano chiamati "is cunfradis arrubius" (i confratelli rossi) per via della veste rossa che indossavano durante i riti.

Essi si occupavano prevalentemente del culto per le anime dei defunti, con la celebrazione di messe in suffragio. Partecipavano inoltre a "S'incontru" (l'incontro) del giorno di Pasqua, accompagnando in processione il simulacro di Gesù Cristo sino ad incontrare, nell'attuale Piazza Martiri, quello della Vergine Maria, accompagnata dai "cunfradis biancus" (i confratelli bianchi), ovvero dai membri della Confraternita della Madonna del Rosario, che aveva sede nella Chiesa di San Sebastiano.

Il Museo delle Memorie e Tradizioni Religiose di Serramanna:

Il museo è allestito nei locali una volta adibiti a sede della Confraternita delle Anime del Purgatorio. Il percorso espositivo si articola in sezioni tematiche e comprende sculture di varie dimensioni, suppellettili e arredi sacri di grande rilievo sia storico che artistico.

Particolare importanza rivestono la croce processionale in argento realizzata dell'argentiere Antonio Giovanni Pixoni, risalente alla metà del XVI secolo, vari calici dorati, un turibolo con navicella ed una vasta collezione di monili e campanelle.

Tra le opere scultoree più interessanti si segnalano due statue lignee in estofado de oro (damascate, policrome e dorate) dei primi del Seicento, raffiguranti l'Angelo Custode e San Carlo Borromeo, riconducibili alla scuola barocca italiana di influenza spagnola, e due gruppi scultorei settecenteschi, "L'Angelo Custode" e la "Madonna del Rosario con le anime del Purgatorio", che rimandano all'ambito dello scultore sardo Giuseppe Antonio Lonis.

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